Car sharing, dopo il boom di Milano ora tocca a Roma!
Noi di RentACar abbiamo già parlato in passato di Car Sharing, evidenziandone gli aspetti positivi, i punti di forza ed i punti deboli, ed infine paragonandolo al noleggio auto tradizionale.
Ormai, si tratta di una pratica anche piuttosto diffusa, specialmente a Milano. Proviamo dunque a fare un bilancio, insomma, il car sharing funziona? viene davvero utilizzato dai Milanesi come forma alternativa al possesso di un’auto e come mezzo per muoversi in città?
Proviamo a fare un giro per le vie della città: incontriamo spesso delle simpatiche smart elettriche, ed anche diverse 500 e 500 L. Si tratta proprio di auto messe a disposizione per questo scopo: le smart appartengono a Car2go, società del Gruppo Daimler che ha sviluppato un collaudato sistema di free floating (noleggio auto a breve termine) basato sulle smart fortwo e diffuso, oltre che a Milano, in diverse città europee e statunitensi; le piccole fiat appartengono invece ad un progetto sviluppato e finanziato da Eni, con il supporto di Trenitalia e e della società automobilistica torinese, che combatte Car2Go a colpi di tariffe sempre più competitive e servizi eccellenti.
Insomma, ad una prima occhiata in giro per Milano sembrerebbe proprio che i cittadini non disdegnano il servizio che hanno a disposizione! E come dar loro torto? mantenere un’auto poco o per nulla utilizzata in città costa ogni giorno di più, senza contare che a Milano bisogna lottare quotidianamente con parcheggi carissimi ed area C. Il Car Sharing permette di abbattere i costi fissi del possesso di un’auto, e fa felici i Milanesi permettendo di entrare in area C con queste piccole e comodissime auto ecologiche, che possono inoltre essere parcheggiate ovunque gratuitamente, strisce blu comprese!
Ma passiamo ai numeri, ed osserviamo dati alla mano quanto davvero viene utilizzato il servizio di Car Sharing: globalmente, nel nostro paese si è passati ai 17.900 utenti del 2009 fino ai circa 90.000 del 2013!
Ed in questi numeri proprio la città meneghina gioca il ruolo principale: le smart di car2go a Milano hanno conquistato in quattro mesi 50.000 clienti, mentre Enjoy, in un solo mese di vita ha già all’attivo 26.000 iscritti, per un totale di circa 35.000 noleggi. Numeri da record!
E soprattutto numeri che devono essere piaciuti molto alle altre società dell’automotive, visto che due nuovi operatori sono già pronti a sfidare car2go ed Enjoy. Si tratterebbe di Drive Now, il car sharing di BMW con le Mini e successivamente Twist, un’azienda milanese pronta a portare in strada una flotta di Volkswagen up. Un perfetto esempio di sana e libera concorrenza, insomma.
Ma non è tutto, poiché questi numeri da capogiro devono aver ingolosito anche la giunta romana, che dopo il successo milanese si è decisa a portare tra febbraio e marzo le smart e le 500 anche Roma, per la gioia di Daimler ed Eni.
Non è un traguardo di poco conto: considerando il traffico giornaliero creato dalle auto di proprietà a Roma, non è certo una cattiva idea tentare di sfoltirne il numero permettendo agli abitanti della capitale di godere dell’utilizzo di auto in condivisione pratiche ed ecologiche.
E chissà che dopo le principali città, si aggiungeranno anche Napoli, Firenze, Bologna, e chissà… Catania!
Noleggio di un’auto di lusso: dove, come, e soprattutto… quanto!
E’ il sogno di tutti, almeno una volta nella vita: scorrazzare nella notte a bordo di una limo con un flute di champagne… o, in versione romantica, sedere in abito da sera dietro i vetri oscurati di una Porche d’epoca.
Alla fine, però, sono sempre troppe le domande ed i dubbi che affollano la nostra mente e la fantasia si scontra inevitabilmente con la realtà: a chi mi rivolgo, quale auto dovrei scegliere, cosa succede in caso di incidente… ma soprattutto… quanto mi costerà una pazzia del genere?!
Ti do una prima buona notizia, svelandoti che il noleggio di auto di lusso è sottoposto alle stesse regole del noleggio di qualsiasi utilitaria: bisogna essere maggiorenni, avere la patente, una (almeno) carta di credito, si deposita una franchigia e si paga un’assicurazione oltre alla tariffa di noleggio.
A meno che non disponi di un enorme conto in banca, noleggerai l’auto dei sogni per un tot di ore. Quanto ai passi da compiere per scegliere e programmare l’evento, perchè di evento si tratta, valgono più o meno le stesse regole del noleggio di una limousine, quindi in breve: organizzare l’evento nei dettagli, informando la società di noleggio, scegliere il tipo di auto, trovare l’agenzia che -al giusto prezzo- offre un servizio affidabile, privo di spese nascoste o rischi per la sicurezza.
Svelato il “come”, passiamo al “dove”: per semplificarti la vita, ecco una serie di agenzie e servizi online, che potrai tranquillamente contattare per diversi preventivi. Vivilusso, con decennale esperienza nel campo del turismo d’elite, si è ora specializzato nel servizio di noleggio di jet, elicotteri, yacht ed auto di lusso; Powerservicenoleggi, è una delle aziende più note in Italia e nell’Europa mediterranea per il noleggio di macchine sportive e lussuose, con marchi come Ferrari, Porsche, Lamborghini, Bentley, Range Rover, Maserati; Diamond Group invece è specializzata nel noleggio a medio e lungo termine di auto di lusso e super lusso, offrendo la possibilità di utilizzare il servizio anche per un breve week-end o semplicemente per una giornata.
Passiamo alla nota dolente! Quanto mi costerà noleggiare un’auto di lusso? Dai preventivi che abbiamo fatto, emerge ad esempio che gli Hummer sono decisamente i mezzi più costosi, con prezzi che oscillano intorno ai 600 per due ore (tempo minimo). Una Lincoln costa invece intorno ai 100 euro all’ora, decisamente meno cara (parliamo sempre di cifre da VIP!). Per una Chrysler o una Bentley invece i prezzi tornano ad aumentare e per sei ore di noleggio si possono spendere 900 euro circa.
Aeroporto di Comiso, alternativa a Catania
L’aeroporto di Comiso sarà l’alternativa ufficiale a quello di Catania, ogni volta in cui non sarà possibile atterrarvi. E’ questa la decisione delle compagnie aeree Alitalia e AirOne, decisioe che molto probabilmente verrà presa da altre compagnie sovente alle prese con voli cancellati a causa delle eruzioni dell’Etna.
Le procedure di atterraggio a Comiso saranno valide anche in caso di chiusura degli spazi aerei di Catania, anche se questa sarà una decisione da valutare caso per caso.
“Siamo molto soddisfatti – spiega il presidente di Sac (società che ha in gestione Fontanarossa) Enzo Taverniti – L’auspicio è che altre compagnie prendano esempio da Alitalia e AirOne, per arrivare a utilizzare il Magliocco quale alternato di Fontanarossa nella maggior parte dei casi di emergenza, pur nel rispetto dei limiti dell’aerostruttura iblea”. Il presidente di Soaco (la società di gestione dell’aeroporto di Comiso) parla di “grande risultato diplomatico”.
E aggiunge: “Non sono semplici le norme che regolano la scelta dell’aeroporto alternato in caso di necessità, ma la decisione per una buona parte è data da un’opzione della compagnia aerea. Ora, dopo un lungo lavoro di relazioni pubbliche, due compagnie hanno deciso di scegliere Comiso, e non Palermo, se, a causa dell’emergenza cenere lavica, non potranno atterrare a Catania. Siamo riusciti, a poco a poco, a dare credibilità a un aeroporto che un anno fa alcuni credevano non sarebbe mai stato inaugurato. E invece, con pazienza e con un grande lavoro di contatti, abbiamo costruito una immagine di efficienza e affidabilità, come l’odierna scelta di Alitalia e AirOne dimostra. Non siamo più la “Cenerentola” degli scali italiani, anche grazie al fatto che la Soaco ha ottenuto l’autorizzazione per la procedura di rifornimento carburante con i passeggeri a bordo”.
Ciò anche grazie al fatto che da poco Comiso è entrato nel piano nazionale degli aeroporti, mentre lo scorso anno non risultava inserito nella lista. Questo potrebbe spianare la strada verso il riconoscimento della necessità di assicurare, anche per Comiso, adeguati finanziamenti.
Ora la priorità sarà la viabilità nei tratti di strada interessati, che collegano Catania all’aeroporto di Comiso, in modo tale da permettere ai passeggeri di raggiungere la città velocemente e in tutta comodità.
Giunta di Palermo, stop alle auto a noleggio.
Il 2014 sarà un anno di cambiamenti? E’ presto per dirlo, certamente porterà qualche novità nella routine quotidiana degli assessori palermitani. Il Comune di Palermo ha infatti deciso di rinunciare al’usuale contratto di noleggio delle auto di servizio destinate alla giunta ed a molti dipendenti comunali. La scelta, per dirla tutta, non fa che rispondere agli obblighi di legge imposti dai provvedimenti del governo nazionale sulla spending review. Ma ugualmente la decisione ha lasciato perplessi diversi dirigenti e assessori, alle prese con un nuovo problema di riorganizzazione dei servizi ai dipendenti.
Già dal primo Gennaio, assessori, dirigenti ed impiegati comunali, che da sempre utilizzavano le auto a noleggio per adempiere per gli spostamenti di lavoro e per erogare diversi servizi comunali, si sono ritrovati ad utilizzare il proprio mezzo privato. Tutti a parte il sindaco, Leoluca Orlando, e gli assessori Luciano Abbonato, Cesare Lapiana e Francesco Giambrone, che per motivi di sicurezza imposti dalla prefettura si muovono a bordo di auto civetta appartenenti al parco macchine della polizia municipale. Per tutti gli altri il provvedimento è categorico ed ovviamente non sono mancate le lamentee. Eppure c’è chi, come l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, e il collega Marco Di Marco, alle Attività produttive, non ha mai usufruito del servizio. “Mi muovo da sempre con un mezzo privato – racconta Di Marco -. Nella mia vita di ogni giorno non cambierà nulla, ma bisogna anche pensare all’attività di molti dipendenti comunali che per necessità si spostavano a bordo di quelle auto. Dovremo trovare una soluzione”.
Si è mostrato invece preoccupato l’assessore al Verde, Giuseppe Barbera: “Non stiamo parlando di auto blu o di rappresentanza – precisa -, ma di utilitarie che servono negli spostamenti quotidiani. Ogni giorno giro l’intera città per svolgere al meglio il mio incarico. Una situazione che riguarda anche diversi settori operativi della macchina comunale – prosegue -. Sono d’accordo con il taglio delle spese superflue, ma adesso occorre trovare una soluzione alternativa. Non possiamo bloccare l’attività di interi settori”.
Perché noleggiare un’auto… elettrica!
L’ auto elettrica è il segmento con le maggiori potenzialità di crescita in ambito automobilistico, eppure fino a oggi non ha ancora raggiunto uno sviluppo costante.
Lo scoglio più grande non è dato tanto dalla tecnologia, sono disponibili veicoli adeguati in numero sempre crescente, quanto piuttosto dalle infrastrutture: mancano ancora colonnine di ricarica a garantire una sicurezza in ogni strada per gli automobilisti che vogliano viaggiare al di fuori dei circuiti urbani maggiori, e dunque manca ancora un fattore di sicurezza psicologica importante affinché si le auto elettriche si sviluppino sufficientemente.
Le cose potrebbero però cambiare proprio grazie al settore del noleggio auto: sia le società rivolte a privati che quelle rivolte al noleggio a lungo termine per aziende e business sta aumentando il parco auto elettriche. E questo per diverse ragioni.
Innanzitutto perché oggi comprare un’auto in diversi casi non conviene più, in primis se ci si trova in una grande città: la si userebbe per poco tempo, per pochi chilometri, ma si dovrebbero comunque affrontare spese fisse di manutenzione ed assicurazione che non potrebbero essere ammortizzate. Inoltre, confrontando il noleggio di un’auto a benzina o a gasolio, il noleggio di un’auto elettrica permette di parcheggiare gratuitamente all’interno delle strisce blu e di circolare nelle zone Ztl. Inoltre i veicoli elettrici garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Considerando il noleggio a lungo termine, dobbiamo aggiungere che consente di avere un’auto senza acquistarla e senza preoccuparsi della manutenzione. Spesso è compresa inoltre la polizza assicurativa e l’assistenza 24 ore su 24 per tutto l’anno; in alcuni casi, addirittura, in caso di furto, è prevista la sostituzione del veicolo come anche in caso di fermo tecnico o incidente.
Per le aziende, un altro importante vantaggio del noleggio di un’auto elettrica, è che si può detrarre il canone mensile e l’Iva fino al 100%.
Certo, la ristretta autonomia di un’elettrica ne fa un’auto non adatta a chi percorre giornalmente grandi distanze o chi viaggia molto nel week end, ma per la maggior parte dei lavoratori è il mezzo ideale, con un rapporto costi/benefici veramente vantaggioso.
A questo punto ci si chiedere se, optando per un’auto elettrica, non valga la pena acquistarla: in realtà il noleggio a lungo termine di un’auto elettrica è la soluzione ad oggi più vantaggiosa per l’utilizzo di tali veicoli, dato il costo ancora molto elevato di questi modelli da poco entrati in commercio.
I prezzi di acquisto delle auto elettriche è ancora praticamente proibitivo, per cui, specialmente in caso di uso limitato a pochi chilometri all’interno di circuiti cittadini, la scelta migliore è sempre il noleggio.
L’Etna a Catania da spettacolo e blocca i cieli. Riaperto oggi l’aeroporto.
Siamo alla ventesima: si tratta dell’ennesima spettacolare eruzione da parte dell’Etna, che periodicamente erutta per la gioia di escursionisti e per la rabbia dei passeggeri dei voli concomitanti. L’ultima, per l’appunto, è cominciata tre giorni fa, con una violenza impetuosa (seppur non pericolosa). Insomma, il vulcano siciliano Etna non smette di far parlare di sé.
Al momento sono presenti ancora due colate di minore intensità originate dal cratere del lato Sud-Est che sfociano nella Valle del Bove, ma si è interrotta l’emissione di cenere ed anche il tremore è notevolmente diminuito. Pare quindi che il vulcano si sia finalmente sfogato, ed anche i disagi vanno diradandosi.
Dopo oltre 36 ore di disagi a causa dell’eruzione dell’Etna, è stato riaperto stamane alle 8.30, l’aeroporto internazionale di Catania, fermo dalle 18.24 di due giorni fa.
Ecco cosa è successo:
Siamo a sabato: lungo il fianco orientale dell’Etna si le colate laviche, lentamente, si riversano nella desertica valle sottostante. Il giorno dopo si apre una nuova fessura, a ridosso della fenditura che si attivò nel 2008. Da questa nuova bocca, una corta, viscosa colata si tuffa sull’alta, ripida parete occidentale della Valle del Bove, quasi a ridosso della Valle del Leone.
Il tutto esplode velocemente: il magma esplode all’interno del cratere, sotto la spinta di una bolla di gas. Frammenti incandescenti schizzano a raggiera, ricadendo parte all’interno parte fuori dal cratere. Sono queste le deflagrazioni magmatiche che fino a ieri si sono susseguite una dopo l’altra, echeggiando a chilometri di distanza.
Nessun pericolo per i centri abitati e per le stazioni turistiche. I fenomeni eruttivi restano confinati nella parte sommitale del vulcano, sopra quota 3000. Solo la cenere continua a creare problemi soprattutto per il traffico aereo.
A causa di questa ennesima eruzione dell’Etna, sono stati 101 i voli cancellati a Fontanarossa: 55 in partenza e 46 in arrivo. Sono stati invece 22 i voli dirottati su Palermo. Quella di ieri, per il traffico aereo siciliano e per i tanti passeggeri è stata, insomma, una vera e propria giornata di passione
Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha manifestato tutta la sua rabbia: “Non è possibile lasciare un’area come la Sicilia orientale senza voli. Francamente – ha detto Bianco – non comprendo perché i voli diretti a Catania non siano stati dirottati subito su Palermo o Lamezia Terme. A volte non ci si rende conto che la Sicilia è un’isola e i collegamenti aerei sono di fondamentale importanza. Credo che occorra riflettere attentamente sulla questione e ho intenzione di convocare per la prossima settimana una riunione con la Sac, la società che gestisce Fontanarossa, e con Enac ed Enav”.
Lo spazio aereo sopra il capoluogo etneo è stato riaperto dall’unità di crisi dopo la comunicazione da parte dell’Ingv della fine dell’emissione di cenere vulcanica nell’atmosfera.
Da Catania a Catania: il Grand Tour della Sicilia in auto!
Le vacanze di Natale si avvicinano: se vorresti “andare al caldo” ma non hai migliaia di euro da spendere in un resort su un’isola caraibica, sappi che c’è una meta nostrana che anche nei periodi più freddi si mantiene mite… si, sto parlando proprio della Sicilia!
Un tour della Sicilia in auto è un modo per scoprire le perle nascoste di questa regione senza il caldo e la calca estiva. Pronto a partire?
Parti dalla Sicilia Orientale seguendo l’itinerario che ti ho proposto in questo articolo: da Catania a Gela passando per Siracusa, Noto, Ragusa e Modica. Dopodiché continua il tour in direzione ovest per visitare la Sicilia occidentale. Ecco le prossime tappe:
Agrigento
Ad Agrigento non potrai perderti la valle dei templi, che risulterà estremamente affascinante al tramonto.
In centro ti consiglio la chiesa di San Calogero ed una rilassante passeggiata in Viale della Vittoria, da cui godrai di un bellissimo panorama e dove potrai gustare delle specialità dolciarie nei caffè del viale; da qui una visita alla parte araba della città, con i suoi vicoli stretti che si abbarbicano sulla collina, ti regalerà la vera essenza storica di Agrigento.
Isole Egadi: favignana, Levanzo e Marettimo
Punta verso Trapani, da dove salperai per l’ultimo lembo di Sicilia prima dell’infinito del Mediterraneo: l’arcipelago delle Egadi, Anche in inverno presentano scorci incantevoli e mantengono immutato il fascino antico del piccolo borgo di pescatori.
A Favignano non perderti gli antichi stabilimenti della Tonnara Florio, la remota fortezza di Santa Caterina, ed infine le vecchie cave di tufo. Passeggia in piazza Madrice, mescolandoti alla vita quotidiana degli isolani.
A Levanzo potrai scovare alcune fra le più antiche testimonianze della presenza umana in Sicilia: le figure rupestri che, dipinte e graffite sulle pareti della Grotta del Genovese, ci rimandano al Mesolitico.
Marettimo, “la Perla del Mediterraneo”, è la più lontana e la più silenziosa delle tre isole, dove passerai le giornate immerso nella natura, passeggiando lungo i sentieri orlati da vegetazione prorompente. In estate i suoi fondali sono osservati dagli amanti delle immersioni, che ne ammirano i colorati e brulicanti fondali.
Trapani
Tornato dalle Egadi, fermati nella coittà di Trapani prima di continuare il tuo viaggio on the road: il suo incantevole centro storico è popolato da antichi palazzi baronali, mura di cinta e torri di avvistamento: resterai affascinatp dalla seicentesca Torre di Ligny che, allungata sul mare segna la punta estrema della città, e dalla Colombaia, castello aragonese che si staglia in tutta la sua maestosità a protezione di Trapani.
Ma la vita pulsante di Trapani scorre nell’atmosfera del porticciolo peschereccio che, con l’attiguo mercato del pesce, richiama i locali e regala ai viaggiatori il ritmo frenetico scandito dalle bancarelle di pesce fresco, dalle urla dei venditori, dai chioschi con i prodotti tipici esposti in bella mostra.
Poco lontano dalla città potrai ammirare invece le Saline, coltivate in maniera tradizionale e tutelate dal wwf:: risolgono al tempo degli antichi Fenici, che impiantarono le prime vasche per la raccolta del sale, arricchite centinaia di anni dopo dai mulini a vento per le prime lavorazioni semi-industriali. Il risultato è un ambiente surreale, quasi extraterrestre, in grado di regalare scenari irripetibili, colori e sfumature rarissime, tramonti mozzafiato tra i più fotografati del mondo.
San Vito Lo Capo
Terra rossa, spiaggia corallina, mare azzurro turchese e tanta buona cucina, famosa soprattutto per il Cous Cous di Pesce. San Vito Lo Capo è una delle mete turistiche siciliane più famose ed apprezzate in Italia e all’estero.
San Vito è famosa soprattutto per la sua lunga spiaggia dove il mare offre tutte le sfumature dell’azzurro e la sabbia bianchissima regala emozioni degne di un paesaggio caraibico. Ma anche in inverno il panorama non mancherà di farti restare senza fiato!
Palermo
Dopo le bellezze naturali di San Vito, punta verso una delle più belle città siciliane, se mai si possa stilare una classifica! Si tratta di Palermo, con i suoi monumenti, le chiese, i quartieri popolani ed i mercati brulicanti di vita vera.
La Cattedrale di Palermo è caratterizzata la compresenza di stili architettonici diversi: rimaneggiamenti e restauri attuati nel corso dei secoli ne hanno infatti modificato l’aspetto originario, rendendola unica nel suo genere. L’immenso edificio sorge sul sito occupato precedentemente da una basilica cristiana trasformata dai Saraceni in moschea, successivamente riconvertita al culto cristiano dai Normanni.
In tema di edifici storici e chiese, non mancare di fare una capatina alla Chiesa della Martorana, col suo affascinante stile arabo, ed al Palazzo dei Normanni, in cui potrai tuffarti nella storia e nelle radici culturali della città.
Se sei amante del brivido, scendi fino ai cunicoli sotterranei del cimitero dei Cappuccini, erroneamente noto come “catacombe”: ti ritroverai in mezzo a circa ottomila corpi mummificati, le spoglie mortali dei frati del convento.
Ma per entrare a far parte del cuore pulsante della città dovrai immergenti corpo ed anima nei mercati popolari di Ballarò e Vucciria, dove i colori e i profumi di Palermo e della Sicilia intera, si danno appuntamento sulle bancarelle degli ambulanti. Altri due mercati da visitare assolutamente sono quelli del Capo, situato alle spalle del Teatro Massimo, e Borgo Vecchio, che si trova vicino al porto ed è aperto anche la notte. Quattro luoghi da non perdere per rivivere una Palermo antica, che non perde mai il suo fascino.
Enna e Caltanissetta
Prima di far ritorno a Taormina (ultima tappa della parte orientale del tour), ed infine di nuovo a Catania per il tuo volo di ritorno, punta verso il quello che è letteralmente il uore della Sicilia. Nel pieno centro di questa regione sorgono due (ingiustamente) sottovalutate città: Enna e Caltanissetta.
A Caltanissetta potrai vedere, oltre ai molti palazzi d’interesse storico che arricchiscono il centro storico, la Fontana del Tritone, il Duomo in stile barocco. Ma soprattutto immergiti nella vera atmosfera siciliana perdendoti nell’antico quartiere arabo con il suo suggestivo Castello di Pietrarossa. Se infine sei un estimatore di vini, qui si trova un importante museo del vino, che vanta oltre 3000 bottiglie di svariati produttori italiani.
Enna infine gode di una privilegiata posizione panoramica su una collina, e non dovrai andare molto lontano per godere di suggestivi scorci, poiché innumerevoli piazzette e balconi del centro ti permetteranno di spaziare sull’orizzonte infinito. Dal Castello di Lombardia addirittura resterai ammaliato dalla magnifica vista, che nelle giornate serene, giunge fino al vulcano Etna!
Non solo auto: l’abito da sposa a costo zero, o quasi!
Un abito da sposa si può noleggiare, scambiare, comprare usato o… ereditare!
Diciamocelo, sposarsi costa. Troppo. Dovrai dar da mangiare a 200 invitati che sempre e comunque si lamenteranno perché non c’era lo spada, o mancava il filetto di persico; dovrai scegliere il viaggio più costoso a catalogo perché, beh, è il viaggio della tua vita; dovrai affittare il Ferrari per andare al ristorante, perché se no che figura ci fa il tuo neo-marito davanti a tutti?!; dovrai regalare 200 bomboniere che piaceranno alla metà degli invitanti, ma d’altronde non ci si può certo sposare senza bomboniere; e chissà cos’altro.
Ora, a parte che le bomboniere possono essere sostituite da una donazione benefica, e magari invece della Ferrari puoi optare per l’Audi del tuo amico. A parte ciò ci sono costi che –in tempi di magra- potrebbero anche essere tagliati.
Hai presente quanto costa un abito da sposa? Sei davvero certa di voler spendere tra i 3.000 ed i 10.000 euro in un vestito che metterai una volta (non ti auguro certo di indossarlo una seconda volta, per carità)?
Se sogni di sposarti nel classico, indimenticabile, abito bianco un’alternativa all’acquisto c’è: alcuni atelier danno la possibilità di noleggiare l’abito da sposa!
L’abito da sposa a noleggio che andrai ad indossare può essere usato oppure completamente nuovo, ed in questo caso sarai la prima a noleggiarlo. In base a questa discriminante, ed in base al modello, andrai a spendere tra i 500 ed i 1000 euro o poco più, nei migliori atelier.
Perché noleggiare l’abito da sposa anziché acquistarne uno nuovo? Innanzitutto ciò ti permetterà di indossare un capo di altissima qualità senza andare in rovina, senza contare che non sarai costretta a conservare per anni un capo così ingombrante nel guardaroba. Pensa inoltre a quanto spreco di risorse ambientali provoca la fabbricazione di abiti che vengono indossati poi solo una volta nella vita.
Ma come la mettiamo nello sventurato caso in cui l’abito da sposa venga danneggiato? Gioca d’anticipo: assicurati che il contratto di noleggio comprenda un’assicurazione sui piccoli incidenti (macchie, strappi, etc). E se ti capita davvero di macchiare l’abito da sposa preso a nolo, non tentare il rimedio fai da te, ma affidati ad un professionista.
Certo, l’affitto non sarà la soluzione ideale se sei una di quelle anime romantiche che affidano un valore sentimentale e tutti gli oggetti di cui si circondano… in questo caso l’alternativa non può essere che l’acquisto! Che però può essere anche usato, specialmente comrando da privati si può arrivare a risparmiare anche oltre il 50% sul nuovo.
Non vuoi spendere neanche un centesimo? E’ lecito, in questo caso no ti resterà che frugare in soffitta! Tua mamma, tua nonna, tua zia, potrebbero averti fatto ereditare un bellissimo abito vintage! Nel peggiore dei casi ti toccherà spendere un paio di centinaia di euro in una brava sarta, ma il risultato sarà decisamente ad effetto, senza contare che potrai investire nel viaggio di nozze i soldi risparmiati! ;-)
Non solo auto: come leggere a costo zero (o quasi)
Mi rivolgo a te, lettore. Accanito lettore di libri, ne leggi almeno 10-15 l’anno. Se li compri tutti farai sicuramente felici scrittori, editori, case editrici, librerie… quest’ultime poi sono una specie in estinzione. Ecco magari non comprare da Mondadori, un nome a caso, ma vai dal vecchio libraio che hai proprio sotto casa, e che imperterrito resiste alla sfortunata congiuntura economica.
Ora, se hai un reddito (e uno spazio in casa!) sufficiente ad acquistare romanzi, saggi, raccolte di racconti, e magari facciamoci stare anche un libro di ricette, allora non proseguire nella lettura! Non vorrei avere decine di scrittori sulla coscienza.
Però se vivi in un monolocale, fai parte della generazione mille-euro (o anche cinquecento-euro, diciamoci la verità!), e non ricordi neanche quando hai comprato l’ultimo paio di scarpe – ma, e qui viene il Ma – come me sei un accanito lettore, forse questi consigli potrebbero fare al caso tuo.
Come leggere un libro al giorno (ok, uno a settimana è più realistico) senza dissanguarci? Il prestito dei libri è la prima opzione che ci viene in mente, ma non è certo l’unica.
Partiamo dal prestito: prendere un libro a noleggio è sempre più facile, almeno nelle maggiori città e cittadine. Le biblioteche, almeno quelle, non falliscono (nonostante qualcuno dal cervello piccolo piccolo sosteneva che “con la cultura non si mangia”). Solo a Milano il sistema bibliotecario conta centinaia di migliaia di volumi tra romanzi, libri antichi, bibliografie, guide sui temi più svariati. Io ne sono dipendente, tant’è che ormai i bibliotecari chiamano Chi L’ha Visto se non mi vedono per tre giorni di fila.
Un’alternativa al prestito è il bookcrossing: nato in metropolitana, si è poi spostato in associazioni, cooperative, circoli Arci: in questi posti, gratis o al costo di un libro, puoi prendere un libro e poi farne ciò che vuoi: tenerlo, riportarlo in associazione, regalarlo, bruciarlo (ecco magari non scegliere di bruciarlo!). “Al costo di un libro” nel senso che in alcune associazioni ti chiedono, per un libro preso, di portarne uno in cambio. E questa è la vera filosofia del bookcrossing, che mi piace tantissimo. Ho un libro letto anni fa, un acquisto sbagliato, un regalo non adatto ai miei gusti? Lo porto al circolo, dove troverà un altro partner, più adatto a lui. E lì io, con un po’ di fortuna, troverò il volume dei miei desideri.
Ora, ipotizziamo che tu hai deciso di vivere una vita frugale, in un paesino di montagna, lontano da biblioteche e ancor più dai circoli Arci. Già ti vedo, a mungere mucche e portare pecore al pascolo… Spero almeno che non avrai rinunciato al pc ed alla connessione internet! E qui, è il caso di dirlo, Dio benedica la tecnologia! Mai sentito di parlare di Amazon? Tanto per citare un colosso, ma ci sono decine, forse centinaia di piccoli rivali nel mare magnum della rete. Con un budget limitato potrai permetterti tantissimi e-book, che hanno anche il vantaggio di non occupare spazio (e di salvare qualche albero, se vogliamo fare gli ambientalisti). Oltre ad e-book a pochi euro, in rete troverai diverse proposte di autori emergenti completamente gratis. Non si tratterà di Proust, ma scommetto che molti sanno scrivere meglio di Fabio Volo (è solo il primo nome che mi è venuto in mente, nessuno si offenda!).
Auto blu in Emilia: noleggiate a peso d’oro
Ammontano a 177 mila euro le spese per i servizi di noleggio con conducente utilizzato da tutti i membri della Giunta regionale (compreso il presidente) nel primo semestre del 2013.
Se si considera la Giunta nel suo complesso il trend di spesa – dal 2006 ad oggi – si presenta nonostante ciò in significativa e costante diminuzione, scendendo fino a quest’anno del 31%. Sempre per quanto riguarda il 2013, il dato relativo al 1° semestre fa ritenere probabile l’attestarsi del spesa al di sotto dei 400mila euro annui.
Per quanto riguarda il solo presidente della Giunta, il dato è di circa 120mila euro annui.
Cifre da capogiro, insomma, quelle spese per le auto blu noleggiate dalla giunta Regione in Emilia, anche se del resto è ciò che succede in tutte le regioni d’Italia: le auto a noleggio, in politica, costano sempre tanto, troppo.
Il caso che in questi giorni si sta esaminando è quello riguardante Vasco Errani, il presidente di Regione in carica più longevo della storia d’Italia. La procura sta cercando di capire se le sue spese per le auto blu erano regolari o se a suo nome viaggiasse anche qualcun altro.
Una serie di rimborsi per auto a noleggio intestati al “consigliere regionale Errani” sono sotto il vaglio attento della finanza, anch’essa impegnata nel caso: 20mila euro in totale da giugno 2010 ad agosto 2011.
In sostanza ci si chiede perché abbia utilizzato, fino a un importo così alto, il servizio di noleggio con conducente destinato specificamente ai suoi colleghi dell’Assemblea legislativa. Anche perchè Errani, per la cifra di oltre 100mila euro l’anno, ha già a disposizione per la sua persona, 24 ore al giorno, un’auto e due autisti che lo portano su e giù per i suoi impegni anche da commissario per la ricostruzione e da Presidente della conferenza delle regioni a Roma.
Vasco Errani, che per questi fatti non è comunque indagato dalla Procura, in una nota pomeridiana si è difeso: “Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere ai miei compiti, spostarmi da una parte all’altra della regione è normale e anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l’intensità e l’impegno che sono noti a tutti”.
Ciò che desta sospetti è la differenza tra le attività politico-istituzionali del gruppo di cui è consigliere regionale (il Pd) e la sua attività di Presidente della Giunta: ad esempio, se Errani dopo una visita come presidente della Regione in una città, doveva raggiungere un’iniziativa di partito in un’altra sede, per quel tratto il governatore avrebbe dovuto letteralmente contabilità.
Gli investigatori esamineranno e incroceranno tragitti e distanze coperte dalle auto a noleggio utilizzate da Errani, cercando di capire se ci siano state irregolarità.