Giunta di Palermo, stop alle auto a noleggio.
Il 2014 sarà un anno di cambiamenti? E’ presto per dirlo, certamente porterà qualche novità nella routine quotidiana degli assessori palermitani. Il Comune di Palermo ha infatti deciso di rinunciare al’usuale contratto di noleggio delle auto di servizio destinate alla giunta ed a molti dipendenti comunali. La scelta, per dirla tutta, non fa che rispondere agli obblighi di legge imposti dai provvedimenti del governo nazionale sulla spending review. Ma ugualmente la decisione ha lasciato perplessi diversi dirigenti e assessori, alle prese con un nuovo problema di riorganizzazione dei servizi ai dipendenti.
Già dal primo Gennaio, assessori, dirigenti ed impiegati comunali, che da sempre utilizzavano le auto a noleggio per adempiere per gli spostamenti di lavoro e per erogare diversi servizi comunali, si sono ritrovati ad utilizzare il proprio mezzo privato. Tutti a parte il sindaco, Leoluca Orlando, e gli assessori Luciano Abbonato, Cesare Lapiana e Francesco Giambrone, che per motivi di sicurezza imposti dalla prefettura si muovono a bordo di auto civetta appartenenti al parco macchine della polizia municipale. Per tutti gli altri il provvedimento è categorico ed ovviamente non sono mancate le lamentee. Eppure c’è chi, come l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, e il collega Marco Di Marco, alle Attività produttive, non ha mai usufruito del servizio. “Mi muovo da sempre con un mezzo privato – racconta Di Marco -. Nella mia vita di ogni giorno non cambierà nulla, ma bisogna anche pensare all’attività di molti dipendenti comunali che per necessità si spostavano a bordo di quelle auto. Dovremo trovare una soluzione”.
Si è mostrato invece preoccupato l’assessore al Verde, Giuseppe Barbera: “Non stiamo parlando di auto blu o di rappresentanza – precisa -, ma di utilitarie che servono negli spostamenti quotidiani. Ogni giorno giro l’intera città per svolgere al meglio il mio incarico. Una situazione che riguarda anche diversi settori operativi della macchina comunale – prosegue -. Sono d’accordo con il taglio delle spese superflue, ma adesso occorre trovare una soluzione alternativa. Non possiamo bloccare l’attività di interi settori”.