Aeroporto Fontana Rossa di Catania declassato come scalo di serie B
Brutte notizie per l’aeroporto Fontanarossa di Catania. È di poche ore fa la notizia che lo scalo non verrà inserito nella lista del piano di sviluppo dei principali aeroporti nazionali, insieme a Comiso. La spuntano invece Punta Raisi di Palermo e i piccoli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria. E così è scattata la querelle per il declassamento quasi inspiegabile del terminal più frequentato di quasi tutto il Sud Italia e che vanta oltre sette milioni di passeggeri all’anno.
La mazzata a ciel sereno ha un nome: Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale ed è firmato dal ministro dello sviluppo Corrado Passera. Il ministro si dichiara soddisfatto del documento che ha richiesto diversi mesi di elaborazioni, modifiche, rettifiche e smussature, ma che finalmente dà una direttiva precisa e un piano di sviluppo strutturato al settore aeroportuale ormai un po’ allo sbaraglio da troppi anni.
Se si calcola che in Italia esistono 112 aeroporti di cui 90 civili, 11 aperti ai civili e i restanti ad uso militare, un documento del genere era necessario per ottimizzare le risorse da impiegare nell’industria aeroportuale. E così sono solo 31 gli aeroporti nazionali ad essere stati scelti per entrare nell’olimpo dell’eccellenza aerea. Provocando però lo scontento malcelato di Comiso e Fontanarossa che proprio appena qualche mese fa ha investito una considerevole somma di denaro per il rifacimento della pista di decollo e atterraggio. Il sogno di diventare un aeroporto di serie A è stato così cassato da una direttiva del governo centrale, ma dettata dalla solita Unione Europea che ha considerato lo scalo “non di importanza strategica”.
Malcontento più che giustificato a sentire i rappresentati siciliani di Confindustria, Confcommercio e del deputato Tito Lombardo che hanno subito fatto appello al governatore della Sicilia, Crocetta, per chiedergli di intervenire e impedire che lo scalo di Fontanarossa diventi un aeroporto di seconda scelta. Tale declassamento comporterebbe una battuta d’arresto improvvisa e ingiustificabile dello sviluppo economico e turistico della Sicilia orientale e una marginalizzazione inaccettabile di tutta l’area interessata dai due aeroporti esclusi.
Lombardo è andato oltre con le critiche e ha puntato fermamente il dito contro il governo nazionale ed europeo, accusandoli di emarginare volutamente il Sud Italia dal piano di sviluppo aeroportuale. Che abbia ragione oppure no, noi dell’autonoleggio di Rent a Car Catania non lo possiamo affermare, ma è ciò che possiamo dire è che fra i 10 aeroporti di massima importanza strategica in Italia, quelli del sud sono solo due: Napoli e Palermo.
Staremo a vedere come si svilupperà la situazione.
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