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Il bollo auto

Prendersi cura del proprio veicolo non vuol dire solo fare la revisione dell’auto periodicamente ma anche pagare le dovute tasse. Una di queste è il bollo auto o tassa automobilistica. Il pagamento viene versato nelle casse delle regioni d’Italia dove l’auto è immatricolata ed è pagata da tutti gli automobilisti proprietari di un motoveicolo, con le dovute eccezioni. I possessori di auto sono iscritti nel Pubblico Registro Automobilistico, conosciuto anche con la sigla PRA, e ne vengono esclusi in caso di vendita del mezzo, cioè quando la proprietà dell’auto passa ad un’altra persona che dovrà provvedere al pagamento del bollo auto.

Capiamo meglio cos’è il bollo auto.

bollo autoMa chi stabilisce il pagamento della tassa automobilistica o bollo auto? Il D.P.R. del 5 febbraio 1953 n. 39 dal titolo Testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche in associazione con l’articolo 7 della legge n. 99 del 23 luglio 2009 che ha modificato la precedente legge stabilisce “la soggettività passiva in coloro che risultano essere proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, ovvero utilizzatori a titolo di locazione finanziaria, dal pubblico registro automobilistico”. Non tutti, però, sono tenuti al pagamento di questa tassa. Ad esempio i proprietari di autoveicoli che hanno più di 30 anni che abbiamo un rilevante interesse storico e rientrano tra le auto d’epoca, non sono obbligati al pagamento di tale tassa o godono di una riduzione nel caso in cui usino il mezzo su strada.

Fino a qualche hanno fa era obbligatorio conservare sul veicolo la ricevuta di pagamento del bollo auto, ben visibile sul parabrezza del veicolo. Oggi, però, non è più necessario. A stabilirlo è legge 27 dicembre 1997 n. 449 all’art. 17 comma 24 che ha disposto che: “A decorrere dal 1º gennaio 1998 cessano l’obbligo di esporre sugli autoveicoli e motoveicoli il contrassegno attestante il pagamento della tassa automobilistica, nonché l’obbligo, per i conducenti dei motocicli, di portare con sé il contrassegno stesso”. Detto questo la ricevuta va comunque conservata per almeno tre anni dal pagamento perché questa può essere richiesta in caso di eventuali controlli. Inoltre è fondamentale che sia in formato cartaceo.

Quindi, le Forze dell’Ordine o Guardia di Finanza non si occupano più di controllare il bollo o sanzionare chi non ne è in possesso. Dal 1° gennaio 1999 sono le Regioni ad occuparsi ed a gestire la tassa del bollo auto che ricade su tutti i proprietari di veicoli. Diciamo proprietari per distinguere il fatto che in passato tale tassa era chiamata tassa di circolazione e gravava su quanti utilizzavano il mezzo su strada. Oggi non è più così, tutti coloro che sono proprietari di un autoveicolo, indipendentemente dal fatto che lo utilizzino o meno, che circolino su strada o meno, sono obbligati a pagare il bollo auto. Inutile dire che, in caso di furto, demolizione o trasferimento all’estero, il bollo non va più pagato.

Ma quanto costa il bollo auto? Questo dipende non solo dalla Regione in cui il mezzo è immatricolato ma anche dalla potenza del mezzo e da altri elementi come:

  • Classe d’inquinamento: più bassa è la classe di inquinamento e maggiore sarà il costo del bollo auto. Questo è quanto stabilito dalla legge a partire dal 2010.
  • Potenza superiore ai 185 kW: da molti conosciuto come Superbollo che grava su quanti possiedono mezzi di potenza superiore ai 185 kW del mezzo. L’aumento sarà di 20 € ogni kW.

bollo autoResta comunque alle regioni imporre sgravi o aumenti del bollo auto. Così come dalla Regione dipende anche la scadenza per il pagamento, oltre che dalla data di immatricolazione. Il bollo è possibile pagarlo:

  • Automobile Club d’Italia (ACI)
  • Posta
  • Agenzie di pratiche automobilistiche
  • Tabaccheria tramite sistema informatico della Lottomatica
  • Online in certe regioni

Gli unici dati necessari per pagare questa tassa è la targa dei veicolo. In questo modo, chi di dovere potrà fare i dovuti calcoli e stabilire l’ammontare del pagamento.

E se non si paga il bollo auto, cosa succede? La Regione può procedere con la riscossione coattiva nei confronti del proprietario del mezzo privo di bollo auto. Se il mancato pagamento dovesse perdurate per più di 3 anni, dopo l’invio di una notifica, si avranno 30 giorni per effettuarlo, se ancora una volta la tassa risulterà non pagata, il mezzo verrà radiato dal PRA ciò significa che  l’ufficio di competenza provvederà al ritiro della carta di circolazione e delle targhe. Nel caso di omissione o ritardo la sanzione è pari al 30% dell’importo non versato. I mezzi d’epoca, come abbiamo detto, posso godere di esenzioni o riduzioni e lo stesso vale per i mazzi a basso impatto ambientale. Su richiesta del proprietario posso godere di questi benefici i possessori di mezzi che siano:

  • Mezzi elettrici: non pagano il bollo per i primi anni dopo l’immatricolazione poi, in base alla regione è possibile continuare a non pagarlo o godere di una riduzione pari al 75% oppure iniziare a pagare il bollo normalmente come tutti gli altri autoveicoli.
  • Alimentazione esclusiva a GPL o metano: l’incentivo per mezzi di questo tipo c’è solo in alcune province e regioni. In altre, però, ci sono ecoincentivi anche per auto ad alimentazione mista.

Abbiamo visto che ci sono categorie di auto non obbligate al pagamento del bollo auto. Esistono, però, anche agevolazioni legate al proprietario come nel caso dei disabili che hanno la completa esenzione del bollo per un solo veicolo, quello utilizzato per gli spostamenti ed adattato all’handicap. Tale veicolo non può superare i 2000 cc se è a benzina o 2800 se è diesel. Tra i disabili, coloro che godono di tale beneficio sono:

  • soggetti con handicap psichico o mentale, di cui all’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, la cui patologia è tanto grave da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento di cui alle leggi n. 18/1980 e n. 508/1988;
  • soggetti sordomuti o non vedenti, con certificazione di invalidità della Commissione medica dell’Azienda Sanitaria competente, di cui all’art. 4 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero da altra Commissione medica pubblica competente;
  • soggetti invalidi con grave limitazione permanente della capacità di deambulazione, o pluriamputati;
  • soggetti disabili con limitazione non grave della capacità di deambulazione, affetti da ridotta o impedita capacità motorie certificata espressamente dalla Commissione medica dell’Azienda Sanitaria competente o anche da parte di altre Commissioni mediche pubbliche, se titolari di veicoli con dispositivi prescritti quale condizione per la conduzione da parte del disabile titolare di patente speciale ovvero comunque adattati in funzione della minorazione fisico-motoria.

Esistono casi in cui versamento per il bollo auto risulta sbagliato o nella cifra o nel destinatario. In questi casi è possibile fare richiesta di un rimborso da presentare entro 3 anni dall’avvenuto errore. La richiesta va inoltrata alla Regione in cui il proprietario del mezzo risiede. Sarà poi la Regione stessa a restituire la somma erroneamente versata. Ricordate sempre di pagare il bollo auto per non incappare in sanzioni anche molto salate.

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