Optional auto: l’aria condizionata
Con il caldo di questi giorni spostarsi in auto può essere un’impresa difficile ma, per la fortuna di molti,le auto moderne, quasi tutte, sono dotate di un optional a cui proprio non si può rinunciare in estate, l’aria condizionata. Basta schiacciare un pulsante per far riempire l’abitacolo di una fresca brezza che darà subito sollievo ai passeggeri, perché può essere davvero faticoso dover viaggiare con i finestrini perennemente aperti senza contare che questo ha delle incidenze sul consumo dell’auto.
Rinfrescarsi con l’aria condizionata per l’auto è una salvezza durante l’estate
Tutti conosciamo l’utilità di un optional come l’aria condizionata ma, conosciamo anche la sua storia? Sappiamo di preciso come funziona e com’è fatto? Il condizionatore d’aria è uno strumento meccanico capace di sviluppare calore sensibile, sia esso positivo o negativo. Questo calore viene scambiato con un fluido, il quale messo a sua volta in circolazione rilascia tale calore nell’ambiente allo scopo di innalzarne o abbassarne la temperatura rendendolo più fresco o meno fresco.
La sua invenzione si deve a Willis Carrier, uno statunitense che lavorava come ingegnere in una compagnia che si occupava di impianti industriali, che fu in grado di sfruttare i passaggi di stato di un gas per ottenere una variazione sia positiva e quindi verso il caldo, sia negativa , cioè verso il freddo, della temperatura dell’ambiente circostante. L’idea di base del sig. Carrier non era quella di rinfrescare l’aria ma quella di deumidificarla.
Infatti il concetto su cui si fondava l’innovativa invenzione dell’ingegnere americano era il metodo dell’evaporazione di un liquido a bassa temperatura che era sì già noto ma inutilizzabile per tempi prolungati perché prevedeva l’uso dell’ammoniaca. Ecco quindi che gli balenò l’idea di creare un sistema a un circuito chiuso. Gli capitò un lavoro che gli consentì proprio di studiare e progettare un sistema di questo tipo. Gli venne affidato il compito di risolvere il problema del controllo dell’umidità dell’aria in una tipografia di Brooklyn. La carta tendeva a raggrinzirsi a causa dell’eccessiva umidità degli ambienti.
Carrier si dedicò al progetto portandolo a termine con la creazione di un impianto di condizionamento dell’aria il 17 luglio 1902. Dalla sua idea si svilupparono poi altri progetti fino ad arrivare agli impianti che oggi vediamo istallati nelle auto di tutto il mondo. Il suo nome, però, aria condizionata, fu dato non da Carrer ma, da Stuart W. Cramer, un altro studioso di impianti di questo tipo. Questo optional è istallato su molti modelli di auto e, dovrebbe essere controllato prima dell’estate, cioè prima che venga utilizzato con frequenza, proprio come avviene per i condizionatori in casa.
La revisione ed il controllo dell’aria condizionata, a differenza di quelli per altre parti del veicolo, non sono regolate da norme del Codice Stradale ma, è buona abitudine sottoporla ad una manutenzione periodica. L’ideale sarebbe portare il proprio mezzo da un professionista che si occupi di impianti di aria condizionata ogni 2 anni o ogni 60.000 km. Dopo il tempo indicato, il filtro disidratatore, ciò quella parte contenuta all’interno dell’impianto che si occupa di assorbire umidità e trattenere le impurità dell’aria, può iniziare a non funzionare a dovere.
La sostituzione di questo filtro prevede lo scarico del gas dell’impianto, la sua pulizia con prodotti adeguati e la ricarica del nuovo gas. Questa operazione va fatta da chi di dovere anche con lo scopo non solo di mantenere sempre efficiente l’impianto dell’aria condizionata ma anche di trattarlo nel modo migliore perché duri il più a lungo possibile. Per cui, quando l’aria condizionata non è più fresca, cioè intorno ai 5°C, o se per rinfrescare l’abitacolo è necessario molto tempo vuol dire che il vostro impianto ha bisogno di una controllatina.
Si consiglia sempre di rivolgersi ad officine specializzate anche perché, sono cambiati i gas dei circuiti di climatizzazione di ultima generazione, si è passati dal R134a al R-1234yf molto meno inquinante ma infiammabile e vi sono rigide regole per la manovrabilità di questi gas, riservata secondo la normativa al personale dotato di specifico patentino. Il prezzo di una revisione dell’impianto di aria condizionata si aggira intorno ai 50 euro ma, in questo periodo dell’anno, molte officine offrono sconti molto convenienti per venire incontro alle esigenze dei clienti in questa stagione dell’anno così afosa.
I controlli che è necessario far effettuare sull’impianto dell’aria condizionata sono:
- Sostituzione filtro abitacolo ogni 15.000 km (da fare con il tagliando)
- Verifica quantità gas nel circuito (da fare ogni 2 anni circa)
- Sostituzione filtro disidratatore (da fare ogni 2 anni o 60.000 km)
- Verifica pressioni di funzionamento (da fare una volta all’anno)
- Pulizia condensatore per favorire lo scambio termico
- Eventuale disinfezione e pulizia dell’evaporatore per prevenire odori sgradevoli
- Verifica cinghia comando compressore
- Igienizzazione impianto e abitacolo (da fare una volta all’anno)
Inoltre assicuratevi di richiedere anche la pulizia dell’evaporatore e la sanificazione dell’abitacolo, importanti per la vostra salute. Abbiamo detto che chi si occupa della revisione dell’impianto di aria condizionata è il meccanico esperto ma, per ricaricarla del gas, non sempre è necessario rivolgersi a quest’ultimo. Se siete abbastanza pratici, potete farlo da voi, spendendo molto meno di quanto richiesto dai professionisti. Acquistando un kit di ricarica fai da te potrete sistemare il vostro impianto in tempi brevissimi. Ecco come fare:
La prima cosa da tenere a mente è proteggersi gli occhi con degli occhiali, si tratta di maneggiare gas ed è bene fare le cose in totale sicurezza. Fatto questo si passa a controllare se vi sono eventuali perdite all’interno del tubo di carica. Se dovessero esserci è importante ripararle prima di ricaricare l’impianto altrimenti ci si ritroverebbe in breve tempo allo stesso punto, cioè a dover ricaricare l’impianto perché ha finito il gas. Per trovare eventuali fori si devono cercare residui di olio refrigerante sul tubo oppure spruzzare una soluzione di acqua saponata sui raccordi che, se formeranno delle bollicine, indicheranno la perdita.
Per riparare il sistema e per ripulirlo è possibile utilizzare una pompa da vuoto, in questo modo potrete eliminare sia l’aria che l’umidità. Una volta ripulito l’impianto è possibile inserire il refrigerante. Aprite del tutto la valvola e ritraete il perno che la tocca, questa andrà poi richiusa bene dopo l’operazione di ricarica. Ora non resta che accendere il motore e verificare di aver eseguito tutto alla perfezione. Aria condizionata al massimo e, se il fresco è quello giusto allora è stato fatto un buon lavoro. In poco tempo avrete sistemato l’impianto e risparmiato qualche soldino.
Ricordate, però, che se non sapete dove mettere le mani, lasciate che occuparsi del vostro impianto di aria condizionata sia il personale esperto di qualche officina autorizzata. Eviterete di fare danni che, poi, potrebbero costarvi ben più di 50 euro.