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Storia di un marchio: Ford

Quando si parla di auto molti pensano subito a marchi come la Fiat, l’Alfa Romeo o la Ferrari. Ma, non tutti sanno che colui che da molti è considerato l’inventore dell’automobile è Henry Ford, fondatore di una delle case automobilistiche più antiche e famose, la Ford. Come lui stesso dichiarò, il suo obiettivo era quello di costruire “un’auto che avrà un costo così basso da essere accessibile a tutti”. Grazie a lui infatti l’auto divenne un bene accessibile a molti e non riservato esclusivamente ai ricchi. Ma quanto conosciamo di questa grande azienda? Quanto conosciamo del suo fondatore? Oggi entreremo del mondo Ford per scoprire le sua straordinaria storia.

Henry Ford e la nascita dell’auto democratica

Ford La Ford Motor Company nasce a Dearborn, Michigan, il 16 giugno del 1903 grazie al capitale raccolto da Henry Ford insieme a 11 uomini d’affari tra i quali John Francis e Horace Elgin Dodge. Inizialmente la produzione avveniva in una vecchia fabbrica di vagoni ferroviaria di Detroit e produceva non più di 3-4 auto al giorno. Alcuni operai si occupavano di assemblare pezzi realizzati da altre aziende. Ford fu un innovatore non solo dal punto di vista automobilistico ma anche della gestione e del funzionamento di un’impresa. Infatti utilizzò per la prima volta la catena di montaggio e il nastro trasportatore per la produzione, elementi che ancora oggi vengono utilizzati da numerose aziende. Fu tale il suo impatto che tale menome prese il nome di fordismo. Grazie a queste innovazioni, la Ford riuscì a produrre, a partire dal 1908 fino al 1927 circa 15 milioni di esemplari della Ford Model T.

Henry Ford fu un vero innovatore. A lui si deve, infatti, nel 1927, Ford il montaggio sulla Model A del primo parabrezza realizzato in vetro laminato, cioè che non si frammenta in centinaia di pezzi in caso di urto, perfetto per una maggiore sicurezza degli automobilisti. Qualche anno dopo, nel 1932 Ford lanciò il Model B, la prima auto a basso prezzo che poteva contare su un motore V8. L’espansione della Ford in Europa fu fulmineo. Dalla Germania all’Inghilterra per poi superare i confini continentali e raggiungere anche Asia, Sud America e Africa. Senza contare che acquistò altri marchi automobilistici quali Land Rover, Jaguar, Aston Martin, Volvo e circa il 33% delle quote di Mazda.

Durante la metà degli anni novanta, per far fronte al calo delle vendite nel settore dei SUV e dei Pick-Up, Ford realizzò un nuovo modello di auto chiamata Crossover SUV, sviluppò nuovi motori funzionanti con carburanti alternativi, ad esempio l’Escape Hybrid e la Fusion Hybrid. Con l’inizio del nuovo millennio la Ford iniziò a registrare delle gravi perdite, tanto che fu costretta a vendere tutte le case automobilistiche acquistate in precedenza e ridurre il personale. Attualmente il gruppo è composto solamente dai marchi Ford e Lincoln. C’è, però, da dire che nonostante la crisi finanziaria fu l’unica industria automobilistica statunitense a non chiedere aiuti al governo. Alla fine del 2005, il presidente Bill Ford richiese un piano che consentisse all’azienda di rimettersi in piedi. Fu realizzato, il 23 gennaio del 2006 The Way Forward che presentava un ridimensionamento della compagnia, compresa la chiusura di 14 fabbriche e il taglio di 30.000 posti di lavoro.

fordNonostante i miglioramenti registrati in seguito all’attuazione del piano, alla fine del 2007, dopo ben 56 anni, la Ford scese al terzo posto come costruttore mondiale sotto la General Motors e la Toyota. Ma come riuscì, la Ford, ad espandersi con tanta rapidità in tutto il mondo? Vennero istituite nel tempo numerose filiali come Ford Europe, Ford Australia, Ford India e Ford China. Inizialmente, i modelli venduti al di fuori dagli Stati Uniti erano essenzialmente gli stessi del di quelli americani, ma successivamente vennero realizzati modelli specifici per soddisfare meglio le esigenze dei singoli mercati stranieri. Le world car spesso non ebbero mai il successo che si sperava. Basti pensare al flop della Mondeo in America, o quello della Taurus in Giappone e Australia. Attualmente la Ford possiede svariati stabilimenti in numerosi paesi sparsi in tutto il mondo: in Canada, Messico, Regno Unito, Germania, Spagna, Turchia, Brasile, Argentina, Australia, Cina, Sudafrica. Le operazioni finanziarie non-manifatturiere sono gestite dalla divisione Ford Motor Credit Company.

Da sempre la Ford è stata una delle poche aziende rimaste nelle mani della famiglia fondatrice, non si può dire lo stesso della Fiat. William Clay Ford Jr, a tale proposito afferma: “il senso della famiglia, la continuità e i valori durevoli creano un rapporto speciale che cresce insieme alla grande famiglia di lavoratori, concessionari, fornitori, azionisti e clienti Ford in più di 200 mercati in tutto il mondo” ed ancora: “il nostro obiettivo è di avere un impatto ancora più grande con la vita della gente nei prossimi 100 anni. Vogliamo continuare ad offrire la mobilità al mondo realizzando grandi prodotti che siano affidabili in ogni senso del termine – economico, ambientale, e sociale. Creando e sostenendo la libertà di movimento per ognuno saremo in grado di onorare il passato e di assicurarci il futuro”. Un progetto ambizioso, ma non per la Ford che anni si occupa proprio di questo.

Se da una parte questa aziende sente forte il legame famigliare e dai valori tramandati, non si tira indietro davanti all’innovazione e alla sperimentazione. Infatti, Ford ha depositato un brevetto di un sistema per ottenere una moto monoruota da un’auto predisposta. Proprio come succede nel film tanto amato da grandi e piccini Transformers. Il nome è Self-propelled unicycle engabable with vehicle e sembra che, a comando, un sistema di sospensioni alzi l’auto che e il guidatore possa “estrarre” la ruota posteriore ed agganciare alla ruota il modulo uniciclo, costituito da una serie di pezzi che saranno già assemblati. A tutto questo si aggiunge un sistema di stabilizzazione gestito da un computer, un motore elettrico e un pacco batteria.

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